Tra il 18 e il 19 agosto 1936, il poeta Federico Garcia Lorca viene catturato a Granada dalle forze nazionaliste: lui, che si era sempre proclamato a fianco dei repubblicani, viene fucilato; il corpo non verrà mai trovato.

Garcia Lorca era stato un poeta moderno, che aveva aperto la letteratura spagnola alle avanguardie; lo ricordiamo con questo passo irriverente da una sua conferenza sulla poesia (dai Canti andalusi): 

«Ho constatato che in genere colui che tiene una conferenza si mette in cattedra senza compiere il minimo sforzo per avvicinarsi al suo uditorio; parla di quel che sa senza il minimo logorio di nervi e con una mancanza totale di sentimento; tutto questo determina momentaneamente nei suoi confronti un odio profondo, che ci fa desiderare con tutto il cuore che scivoli scendendo dalla tribuna o starnutisca in modo così violento che gli cadano gli occhiali nel bicchiere.
Per questo sono venuto qui non a tenere una conferenza su temi studiati e preparati, ma a conversare con voi di ciò che nessuno mi ha insegnato, di ciò che è sostanza e magia, di poesia.»