Un’attività che coniuga educazione all’immagine, creatività, tecnica e… tempismo con l’uso di una fotografia d’autore

In molte occasioni la fotografia si è rivelata, per me, un dispositivo inventa-storie sorprendente. Ci sono scatti che contengono infinite narrazioni in potenza, alcune piste palesi e altre da indagare sguardo dopo sguardo. 

Attraverso la combinazione di foto e disegni non solo spero di suggerire nuovi approcci con i quali esplorare la realtà che abbiamo a portata di mano, ma mi auguro anche che si crei un ponte verso la fotografia stessa, che incoraggi sempre più a frequentarne autori e progetti, per esercitare la nostra familiarità con le immagini o anche solo per il puro piacere di saperne di più.

Eccomi quindi a inaugurare un nuovo piccolo percorso qui su Occhiovolante: uno scatto di un grande fotografo o fotografa (del passato o dei giorni nostri) e un’attività foto-illustrata alla quale approdare, per iniziare la nostra personale collezione e metterci all’opera espandendo i confini del gioco. 

La foto

Avremmo potuto fare un primo passo in questa nuova rubrica e invece facciamo proprio un salto! Senza paura, ma sempre con una certa eleganza, accompagniamo in una surreale passeggiata a qualche centimetro da terra la modella ritratta in questo celebre scatto di Martin Munkàcsi (Cluj-Napoca, 1896 – New York, 1963).

Munkàcsi non solo è il fotografo della moda in movimento, ma della donna in movimento!

Di modelle splendidamente in posa e posate ne abbiamo avute a sufficienza, i soggetti di Munkàcsi sono dinamici e al passo con un rinnovato tempo di liberazione dei corpi e presto anche dei ruoli. Si chiama “Neues Sehen” (dal tedesco, “nuovo sguardo”) il movimento che dagli anni ’20 del ‘900 vede protagonisti molti esponenti (non solo fotografi) che privilegiano prospettive e inquadrature inconsuete, valorizzando sempre più la pratica fotografica come pratica che sia anche artistica, attraverso la quale esprimere una propria cifra stilistica. 

Martin Munkàcsi viene dalla fotografia sportiva e forse anche per questo, quando approda alla moda, sfrutterà la sua familiarità col tempismo per ritrarre modelle e grandissime star del cinema in azione!

Adesso tocca a voi.

Ci servono gambe elastiche e mani veloci. Fotografarsi saltando non è mica così facile! Se avete un cellulare o una fotocamera con modalità multiscatto potete un po’ “barare”, ma cogliere al volo nel momento perfetto il proprio soggetto è una soddisfazione a cui vi consiglio di non rinunciare, a costo di dovervi cimentare in più tentativi.

Chi scatta può scegliere di collocarsi frontalmente, alla stessa altezza di chi verrà catturato. Ma, se vogliamo davvero esercitare anche noi il “neues sehen” di Munkàcsi e colleghi, dovremo abbassarci un po’ rispetto al soggetto (stare almeno in ginocchio) e orientare l’obiettivo dal basso verso l’alto per amplificare l’effetto dell’elevazione.

Chi salta, dal canto suo, dovrà mettere alla prova slancio e coordinazione:

non è fondamentale saltare molto in alto, ma riuscire a tenere in aria anche solo per pochi decimi di secondo una posa precisa potrebbe complicare il gioco e renderlo più divertente.

Provare per credere! Iniziamo da una camminata sospesa proprio come la modella del celebre scatto: gambe e piedi tesi e non scordiamo di usare anche le braccia (alternate, aperte, incrociate). Potete prendere una piccola rincorsa per coprire col vostro passo volante una distanza maggiore e aumentare le possibilità di ottenere una buona foto oppure trovare un piccolo dislivello (un sasso, un gradino) da cui compiere il salto.

Fatto il primo salto “buono”, sbizzarritevi!

Fate tante prove: accennate passi di danza, saltate selvaggi come un animale in agguato, fate un salto di esultanza e uno come se foste in procinto di spiccare il volo,…

Un consiglio per chi scatta: lasciate un margine ampio attorno al corpo del saltatore, vi lascerà più spazio per disegnare dopo.

Rientrati alla base, è il momento di visionare gli scatti e decidere su quali disegnerete.

Obiettivo: trasformarli nella locandina del vostro personalissimo film… d’azione, ovviamente. Osservate le pose e le storie che vi suggeriscono: potreste diventare nuovi supereroi (o supercattivi!), creature magiche, combattenti!

Lasciatevi ispirare dalla vostra espressione (una smorfia buffa, un grido di battaglia?). Il gioco funziona anche al contrario ovvero progettando prima che tipo di film vorrete interpretare. 

Scelto lo scatto perfetto, si stampa e si disegna.

Come vi ho suggerito in altre occasioni, potete lavorare sovrapponendo la carta da lucido alla foto per progettare il disegno e poi disegnare direttamente sulla foto quando sarete sicuri dei vari elementi.

Pennarelli acrilici (magari anche colorati) e rapidograph saranno, come sempre, utili alleati soprattutto se stamperete su carta comune. Se stampate su cartoncino, potrete osare anche tempere e pennelli. 

Non dimenticate di lasciare il posto per il titolo del vostro film (titoli e sottotitoli potranno essere scritti a mano o composti a collage con font d’impatto scritti al computer) e magari, a parte divertitevi, a scriverne la trama. Pronti, scattanti… azione!