Regine, regni e cervelli, cosa hanno in comune con la musica? Abbiamo incontrato Laura Polato, autrice e ideatrice dell’innovativo metodo musicale FOUR
Progetto Mary, Metodo Four
Progetto Mary, Metodo Four

A Grosseto c’è la prima scuola pilota ufficiale del 2018, ma è già conosciuto ed è stato sperimentato con successo in altre città – Limbiate (MI), Badia Polesine (RO) e Modena (MO) in primis. Funziona con i bambini e gli adulti, può essere adottato da tutti gli insegnanti (anche non specializzati in materie musicali), crea comunità ed esalta il talento individuale senza alimentare la competitività: parliamo di Metodo FOUR, che non è non è semplicemente un metodo di insegnamento della musica ma coinvolge le persone in progetti straordinari (come il Progetto Mary), è sostenuto da insegnanti giovani, motivatissimi e  anche … famosi, come il maestro di pianoforte Elias Nicola Rigato, membro degli PsycoDrummers (che hanno accompagnato Giorgia nel suo OroNeroTour) ed ha tra i suoi sostenitori anche personaggi come la meravigliosa e unica Zia Caterina. Noi di Occhiovolante siamo andati a intervistare l’ideatrice del Metodo: Laura Polato.

 

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Rappresentazione del regno di Armonia, classe IV scuola primaria Don Milani di LImbiate (MI)

«Se pensi che la Musica sia solo per addetti ai lavori, sappi che ti sbagli. La musica è di tutti e per tutti» dice subito Laura Polato. «Questa è una delle frasi cardine del primo testo dedicato a Metodo FOUR che si intitola Quattro Regni per una Regina (Fabbrica dei Segni Editore, 2011) dove ho proprio raccontato  in modo semplice i punti cardine del Metodo stesso».

Quali sono questi punti cardine?
«Tre cervelli (istintivo/motorio, emozionale, razionale) abitano l’uomo, e queste parti diventano i quattro Regni della Musica (SuonoRitmo, Melodia, Armonia), in un collegamento sia ideale che pratico che rende Musica e Uomo del tutto simili, nella struttura, nei processi e negli obiettivi. Oltre 30 anni di esperienza nell’ambito della musica, della parola creativa e dell’educazione musicale, coniugati allo studio sistematico di Pedagogia per il terzo Millennio di Fondazione Patrizio Paoletti, a cui il Metodo si ispira, sono stati e sono anche oggi la struttura solida e completa da cui attingo».

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Rappresentazione del regno di Ritmo, classe IV scuola primaria Don Milani di LImbiate (MI)

Appena completata la lettura del libro, il mio cervello, o meglio i miei cervelli, si sono subito attivati per escogitare applicazioni dei concetti appena appresi, nell’ambito delle mie due professioni: quella di musicista e di insegnante di musica jazz“, si legge nella prefazione ai Quattro regni di Andrea Pozza, rinomato pianista e didatta.
Applicazioni dei concetti e non regole, quindi?

«Sì, spiega Polato – Metodo FOUR  non presenta un insieme di regole o di contenuti da seguire in modo rigoroso. E’ piuttosto una procedura, completa e chiara, che permette di inscrivere contenuti adattando il percorso alle proprie scelte didattiche. E’ una vera e propria mappa, che porta da zero, nessuna competenza musicale, a cento, cioè le competenze musicali e umane  necessarie per un determinato percorso, del tutto individualizzato e adattato alle esigenze di quel percorso stesso. Così, attraverso metodo FOUR si può insegnare musica nella scuola primaria: portando i bambini, attraverso la trilogia dei quaderni operativi FOUR fare Musica (SuonoRitmo2016, Melodia, 2017 –  Armonia, 2019) e soprattutto portando gli insegnanti, alle competenze di base necessarie per entrare nella musica comprendendone il senso, le possibilità pedagogiche e artistiche, e trovando una propria autonomia».

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Rappresentazione del regno di Suono, classe IV scuola primaria Don Milani di Limbiate (MI)

Cosa usa FOUR per riuscire in questo obiettivo?
«FOUR – dicePolato – porta nel mondo della Metafora dove è possibile, grazie alla mente creativa, vestire ogni cosa con abiti adatti a tutti. Lo strumento è proprio la saga I quattro Regni (Fabbrica dei Segni, maggio 2018), dove il viaggio della Regina per sciogliere una profezia diventa il nostro stesso viaggio. Un viaggio che continua a offrire paesaggi e strumenti! Da un punto di vista didattico il Maestro Nicola Elias Rigato infatti ha trasformato questo metaforico …viaggio della Regina anche in un percorso per lo studio del pianoforte innovativo, coinvolgente che si intitola “La Mano la Mente il Cuore” (Fabbrica dei Segni, settembre 2018)».

A chi si rivolge Metodo FOUR?
«Metodo FOUR si rivolge a tutti coloro che credono che la Musica sia un’arte da frequentare, sempre e comunque. Studiare musica è una possibilità di sviluppo di se stessi insuperata e insuperabile, se togliamo i cliché con cui l’abbiamo marchiata. Il primo cliché ereditato dai talent è il  “tutto subito“. Non è adatto alla Musica, che prevede invece un percorso profondo, completo e determinato alla ricerca del proprio talento. L’altro cliché, dice che è utile, anzi necessario annoiarsi per produrre risultato, e così lo studio della musica diventa solfeggio, tecnica manierata e ripetitiva, lunghi momenti di disistima. Questi metodi non  sono adeguati a chi desidera incontrare FOUR. “Imparare divertendosi” è uno dei principi di Pedagogia per il Terzo Millennio, che FOUR sposa interamente.

Divertirsi non è non impegnarsi, è anzi impegnarsi di più

Divertirsi non è non impegnarsi, è anzi impegnarsi di più, e i bambini quando giocano lo dimostrano ampiamente. Divertirsi non è essere superficiali, perché innesca la curiosità e la curiosità, come ci insegna Leonardo da Vinci, è legata alla profondità. Metodo FOUR è quindi per tutti, sia che si voglia far studiare musica ai bambini nella scuola primaria, sia che si voglia suonare uno strumento o cantare per passione, o farlo invece come scelta di vita. Sia che si voglia comprendere meglio come è fatto l’essere umano, come funzionano i suoi tre cervelli, approfondendo questi concetti chiave grazie a Pedagogia per il Terzo Millennio. Ed è un progetto giovanissimo, ma che già vanta risultati, sostenitori, studenti appassionati e innamorati del progetto, oltre a un team di maestri FOUR e collaboratori che fanno crescere il progetto FOUR con idee, spunti e intuizioni innovativi, come nel caso del già nominato manuale per pianoforte del maestro Rigato».

E per concludere, iniziamo dall’inizio, come dicono i bambini. Chi è Laura Polato?

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Laura Polato

«Mi dedico alla ricerca, portando il linguaggio musicale e la parola poetica negli ambiti più disparati da sempre» dice. Il suo curriculum in effetti comprende molte esperienze e progetti innovativi, che vanno dal gruppo corale Arcobaleno nel servizio psichiatrico alla commedia Expertumus, scritta per e con ragazzi gravemente disabili.  Poi ci sono i cori: da Le Aristogatte (sestetto femminile solo Disney) alla prima tournee italiana di EuroDisney durante il Pavarotti international fino agli Chansongs, coro aperto anche agli stonati (vincitore di concorsi, con partecipazione a rassegne ed eventi). Ha attraversato il teatro d’avanguardia partecipando a Oracoli di Enrique Vargas (come attrice – abitante) occupandosi poi di trasporre polato metodo fourquesta “Arte dei Sensi” alla pittura (Pedrazzi), alla musica, ai bambini e costruendo spettacoli teatrali assolutamente innovativi (festival Opera Prima a Rovigo, performance a Modena, Carpi, Novara etc).  Ancora, lavora come cantautrice con la poesia cantata attraverso Lucciole e L’altra di me (premio miglior testo al Premio Augusto Daolio, semifinale concorso Amnesty international, inno dell’ associazione “Macondo”). Si occupa di narrazione di storie d’amore, sempre utilizzando la metafora, con un’unica protagonista, Eloise, Eloise e il suo segreto e tutti i suoi percorsi alla ricerca di un’autonomia emotiva (Voci di Donna, Nessuna stella è mia, Eloise e il segreto degli alberi, 25 modi per dirti addio) sempre editi da Fabbrica dei Segni Editore.

Laura è certamente animata da vera passione, che la rende una ricercatrice instancabile e perennemente curiosa. «Dal 2001 inseparabile compagna di vita è diventata la Pedagogia per il Terzo Millennio di Fondazione Patrizio Paoletti – conclude – provo immensa gratitudine per questa straordinaria Pedagogia perché grazie a lei ho potuto mettere in fila tutte le esperienze, le idee, le  ricerche e la sua arte arrivando a ideare il Metodo FOUR, sunto di tutto il mio percorso».