Una riflessione di Sonia Coluccelli, insegnante e formatrice, sulla funzione dei libri di testo e sui processi di apprendimento attraverso strumenti ed esperienze, nella scuola primaria, a partire dalle Indicazioni Nazionali


Le linee guida ministeriali, sui processi di apprendimento e sulle divisioni rigide, sono chiare:

Le discipline, così come noi le conosciamo, sono state storicamente separate l’una dall’altra da confini convenzionali che non hanno alcun riscontro con l’unitarietà tipica dei processi di apprendimento. Ogni persona, a scuola come nella vita, impara infatti attingendo liberamente dalla sua esperienza, dalle conoscenze o dalle discipline, elaborandole con un’attività continua e autonoma. Oggi, inoltre, le stesse fondamenta delle discipline sono caratterizzate da un’intrinseca complessità e da vaste aree di connessione che rendono improponibili rigide separazioni
(cit. Indicazioni Nazionali)

pila libri

In ogni scuola, a settembre, i bambini della scuola primaria poggiano sul banco i volumi, i fascicoli, gli eserciziari di tutti i testi adottati dai loro insegnanti. Quest’anno nella classe a fianco alla mia ho contato 17 pezzi, belli impilati e poi distribuiti su scaffali e armadi. Davvero necessari?

L’unitarietà della conoscenza e del sapere è stata ridotta in coriandoli, frammenti autoreferenziali di un sapere che è difficile ricostruire e mettere in connessione cogliendone la dimensione complessa ed allo stesso tempo organica.

L’impianto delle Indicazioni Nazionali ha un fondamento esplicito di carattere costruttivista: il bambino e il ragazzo costruiscono le proprie conoscenze attraverso strumenti di lavoro ed esperienze significative intenzionalmente messe loro a disposizione da insegnanti e non solo che, consapevoli del processo di apprendimento, agiscano in maniera coerente e finalizzata al suo compimento.

Ancora dalle Indicazioni:
…alla scuola spettano alcune finalità specifiche: offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base; far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni; promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali; favorire l’autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi”.

orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi

scuola libri
Studio Leon Thier; Lorentzschool leiden

Credo che possiamo affermare senza grandi timori di smentita che i libri di testo adottati nella scuola siano strumenti spesso disfunzionali rispetto a questo processo, testi costruiti in modo tale da non permettere nessun tipo di selezione delle informazioni, né di loro riformulazione, nati e concepiti per essere “imparati a memoria”, di fatto impedendo il processo di costruzione autonoma della conoscenza. Di più: il loro indice diventa per genitori ed insegnanti il programma che non esiste più da ormai 6 anni, ma che ancora è il termine di paragone sulla buona riuscita di un intero anno scolastico. Sappiamo bene che sono i traguardi di competenza al termine del terzo e quinto anno di scuola primaria a rappresentare momenti di bilancio del percorso di apprendimento e sappiamo anche come le competenze siano ben distanti dalle sole conoscenze, come rappresentino il coraggioso passaggio da una scuola che vuole dare strumenti per la vita e non solo per le verifiche in aula. Spesso i libri di testo, da strumento di lavoro diventano gabbie.

Spesso i libri di testo, da strumento di lavoro diventano gabbie.

La scelta dell’adozione alternativa apre una serie infinita di possibilità, per i bambini soprattutto, messi a contatto con una grande varietà di testi e di fonti, finalmente in contatto con testi autentici sui quali esercitare la loro capacità di ricerca e di valutazione dei contenuti, finalmente messi davanti alla possibilità di acquisire conoscenze attraverso un processo che immediatamente le trasforma in competenza.

ubaldo leo libri studiare
Credito foto: Flickr Ubaldo Leo

Non credo si tratti di fare scuola innovativa attraverso un superamento dei libri di testo, lo stimolo e l’esempio ci arriva da lontano, da don Milani e da Mario Lodi, solo per fare due nomi di diversa collocazione, ed arriva oggi ad essere pratica coerente con il testo di riferimento per tutta la scuola pubblica italiana, uno dei documenti più alti e allo stesso tempo meno “frequentati” da chi la scuola la mette in scena ogni giorno.