Alcune parole sono traditrici: dicono tra le righe cose che non vorremmo. 

Infanzia è una di queste.

Infanzia viene dalla radice latina fari, parlare.

Infante è quindi un participio presente composto con una particella negativa: è colui o colei che non parla, o meglio che non parla ancora.

Eppure, la prima cosa evidente in una Scuola dell’Infanzia è che i bambini e le bambine parlano. 

Hanno un sacco di cose da dire, anzi.

Questo bisogno di dire li spinge e le spinge a scoprire i linguaggi: parlano e quindi disegnano, muovono giocattoli, si travestono, si appassionano alle storie o ai burattini, ballano e colorano, cantano.

La Scuola dell’Infanzia è il contrario di ciò che la parola indicava: è una scuola fantastica, ed è anche la scuola del fari.

È la scuola in cui si impara l’ascolto e la reciprocità, la parola come scambio e come ritmo comune, dove si imparano i primi giochi di parole e le storie.

Dove si impara che il modo migliore di dire qualcosa è di farlo proprio, di viverlo fino in fondo.

 

In particolare: quali parole avete sentito inventare, coniare, alla Scuola dell’Infanzia, per dire cose che altrimenti non si sarebbero potute dire?

Quali parole avete sentito nascere?

 

Foto di Markus Spiske su Unsplash