Ovvero di come abbiamo reinventato in classe gli oggetti da cui dipendiamo.
Per qualche anno ho portato, a più riprese, in diverse classi La televisione prepotente di Silvia Roncaglia, (illustrazioni di Antongionata Ferrari, edizioni Interlinea- Le Rane)
La storia è divertentissima e si presta molto anche alla narrazione – oltre che alla letIntura – perché ha un ritmo molto teatrale e personaggi – e situazioni- perfetti.
Roncaglia racconta di Carlo, un bambino con una grande passione per la televisione e di come la Tv un giorno comincia a imporre la sua presenza non spegnendosi mai, nonostante i molti – e comici – tentativi di famigliari e tecnici. Alla fine, causa blackout, qualcosa accade e Carlo e famiglia decidono di trasformare la Tv in qualcos’altro.
Dopo la narrazione, e dopo aver fatto vedere il libro, ho chiesto ai bambini di immaginare che cosa potrebbe accadere se gli elettrodomestici, e gli oggetti tecnologici in genere, “impazzissero”e/o prendessero il potere.
Abbiamo fatto una lista di elettrodomestici e a gruppi abbiamo provato a immaginare una storia, riportando più volte ciò che si creava nel gruppo grande, improvvisando scenette e raccontando a braccio.
Sono uscite molte storie buffe. Alcune le abbiamo messe in scena. In altre occasioni abbiamo creato il pupazzo del’elettrodomestico impazzito.
È stato uno spunto per dialogare intorno alla nostra dipendenza dalla tecnologia (PC, telefonini e elettrodomestici…): veramente molte le narrazioni uscite fuori!
Lavoro svolto con le seconde primarie e con le terze.
L’immagine è la copertina del libro