Il 22 maggio 1998 in tutta l’Irlanda si tiene un referendum storico, che ratifica il cosiddetto accordo del Venerdì Santo, siglato a Belfast poche settimane prima, presenti quasi tutti i partiti e politici della Repubblica d’Irlanda e dell’Ulster, l’Irlanda del Nord che fa parte del Regno Unito.
Gli accordi prevedono che le due nazioni possano coesistere e collaborare, e stabilisce il percorso da fare nel caso che si creino in futuro le condizioni per un’unificazione dell’intera isola; insieme ci sono alcune condizioni importanti che riguardano una serie di prigionieri e di reati commessi in decenni sanguinosi per l’isola e tutto il Regno Unito.
Il referendum è partecipato e viene vinto con ampio margine dai sostenitori della pace: perché è una delle dimostrazioni migliori che la pace è possibile, che è un processo lungo (e che deve essere partecipato), e che l’interesse di tutti può davvero essere scritto e trasformato in legge. È la dimostrazione che se una guerra si conclude con la vittoria di una delle parti, la pace si ottiene quando vincono tutte le parti.
La parola accordo contiene dentro di sé il latino “cor”, cuore, e si usa anche in musica, per parlare di sintonie importanti tra le note.
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