Molti insegnanti stanno preparando la lista con i titoli per le letture delle vacanze. Ma funziona? Forma lettori? Incentiva la lettura? Ecco l’opinione di Matteo Biagi, insegnante di lettere in una scuola media,  nonché coordinatore e motivatore di Qualcunoconcuicorrere.org , il blog gestito e aggiornato da una redazione di giovanissimi (e fortissimi) lettori.

L’invito spesso arriva col punto esclamativo, dalla cattedra: “durante le vacanze, leggete!” cui segue la consegna di liste di titoli tra i quali scegliere i propri “compagni di avventura” estivi. Ma sono davvero utili queste liste prescrittive? Crea lettori questo metodo? Abbiamo chiesto l’opinione di Matteo Biagi, insegnante di Lettere in una scuola secondaria inferiore di Firenzuola (FI). Biagi insegna nella IIB e IIIB dell’Istituto Comprensivo Don Milani, ma è conosciuto, nel mondo dell’editoria (e anche tra molti docenti), soprattutto per l’esperienza di “Qualcunoconcuicorrere. Libri per ragazzi, giovani adulti e adulti giovani“: un progetto di lettura scolastico che si è trasformato in qualcosa di molto più grande, con un blog gestito da una redazione di giovanissimi (e fortissimi) lettori diventato in pochissimi anni un punto di riferimento per quanto riguarda proprio la letteratura dagli 11 anni in su. Ricordiamo che le statistiche nazionali indicano numeri sempre più drammatici, per quanto riguarda la lettura. E viviamo il paradosso che aumentano i libri pubblicati mentre cala drasticamente la percentuale di chi li legge (soprattutto oltre i 14 – 15 anni).  Pennac diceva che “il verbo leggere non regge l’imperativo”. E allora che si fa?
Andiamo a leggere le considerazioni di Matteo Biagi.

Si avvicina la pausa estiva e molti insegnanti si trovano a stilare le liste per suggerire titoli di narrativa ai loro studenti. Quali sono gli “errori” più comuni che possono commettere gli insegnanti?

“Guarda – dice Biagi – sarebbe presuntuoso da parte mia ergermi a giudice degli errori dei colleghi. Non voglio però sottrarmi alla domanda e dico che, in generale, la lista delle letture per l’estate può presentare delle criticità sia nel metodo che nel merito. Per quanto riguarda il metodo trovo le liste prescrittive strumenti poco efficaci di educazione alla lettura se durante l’anno non si è lavorato quotidianamente alla costruzione di una comunità di lettori. Il lifelong reader si forma ogni giorno, attraverso la lettura gratuita, la condivisione e la relazione. Se non si è consolidata l’abitudine durante l’anno, la lista dei libri da leggere è il più odioso dei compiti. A cavallo tra agosto e settembre, le visite a Qualcunoconcuicorrere.org subiscono regolarmente un’impennata, e le chiavi di ricerca non lasciano dubbi: sono tutti studenti alla ricerca frettolosa dei riassunti dei libri che non hanno letto. Per quanto riguarda il merito, può capitare – anche  se ci sono molti insegnanti informati in giro per l’Italia – che le liste siano poco aggiornate, con titoli che sono piaciuti agli insegnanti stessi qualche anno o decennio prima. Intendiamoci, si tratta quasi sempre di classici otto – novecenteschi – straordinari, ma visto che il compito dell’insegnante di secondaria di primo grado non è quello di trasmettere un canone ma di formare lettori a vita, è importante aggiornarsi sulla letteratura contemporanea e interrogarci sulle proposte migliori per i nostri allievi qui e ora”.

Quali altri punti di debolezza trovi nelle liste che si trovano già pronte facendo una semplice ricerca su internet?
“La rete – spiega Biagi – è piena di persone competenti e, di conseguenza, di liste aggiornate che contengono titoli belli ed efficaci. Il problema però è che ogni classe è un microcosmo a sé, e che quindi ogni lista, se non vogliamo smarrire la nostra bussola della formazione di lettori a vita, deve essere stilata pensando ai livelli di competenza, alle attitudini, agli interessi dei nostri allievi, e non calata dall’alto. Invito i colleghi a cercarle più per leggere i romanzi indicati, che per assegnarle come compito”.

Tu la famigerata lista, la proponi? Quali sono i parametri che usi nella scelta?
La proponevo un tempo, ora non più – afferma Biagi –  I miei alunni vivono quotidianamente in mezzo ai libri (nelle mie classi ci sono le biblioteche di classe con 150 – 200 titoli) e redigono di tanto in tanto una wishlist delle letture che progettano di affrontare, per cui la lista è come se se la facessero da soli. Se il lavoro di educazione alla lettura ha funzionato, leggeranno e porteranno a settembre le loro esperienze all’attenzione dei compagni: se non ha funzionato, non sarà l’imposizione di alcuni titoli – anche da scegliere in una lista – a far di loro dei nuovi lettori. Io chiedo loro di leggere almeno tre titoli dalle loro liste personali e di assumersi a settembre la responsabilità di autovalutare, di fronte ai compagni, la loro crescita come lettori durante l’estate. Nessun controllo, nessuna valutazione su questo se non la loro autovalutazione”.